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Il quartiere Scampia a Napoli è un luogo a volte difficile della città.
Quando si fa un viaggio come viaggiatori più che come turisti, può essere interessante esplorare le zone più periferiche di una città per fare un’esperienza più autentica e conoscere tutte le sfaccettature di un luogo, al di fuori dei percorsi più noti e frequentati.
Ecco cosa sapere su Scampia.
La storia del quartiere Scampia: perché si chiama così?
In passato, questa zona di Napoli era in aperta campagna ed è da questo che deriva il suo nome, in quanto i cittadini vi facevano delle scampagnate.
Verso la fine degli anni Sessanta, l’amministrazione locale individuò in quest’area, vicina alla città e dotata di grandi spazi e tanto verde, il luogo idoneo per la creazione di una nuova zona residenziale, allo scopo di decongestionare il centro cittadino e rispondere a una domanda sempre maggiore di alloggi, dovuta anche a una forte crescita demografica.
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In seguito, una serie di fatti fece naufragare il progetto: a causa del terremoto del 1980 molte persone, specialmente appartenenti alle fasce più deboli, rimasero senza abitazione e si verificò una grande migrazione verso Scampia in cerca di un alloggio.
Se molte furono assegnatarie delle case popolari, altre invece iniziarono a occupare abusivamente gli alloggi del quartiere.
Le Vele di Scampia: la storia degli edifici
Si tratta di un complesso residenziale costruito tra il 1962 e il 1975, che trae il nome dalla sua forma triangolare.
A causa dell’emergenza abitativa, molti alloggi furono occupati abusivamente e spesso prima ancora di essere terminati, nonostante mancassero servizi essenziali come ascensori, gas, luce e acqua.
A tale situazione, si aggiunse l’arrivo dei terremotati e si determinò così un sovraffollamento.
Il progetto iniziale non fu rispettato né per quanto riguarda la struttura degli edifici, né per quanto riguarda la zona che, nelle intenzioni, doveva essere dotata di spazi verdi, centro commerciale, attività produttive e luoghi per il tempo libero.
Tutti questi fattori determinarono il degrado del complesso ed esso si trasformò in un vero e proprio ghetto: la forte concentrazione di persone di basso livello sociale, economico e culturale, la mancanza di possibilità lavorative e il sovraffollamento causarono lo sviluppo della criminalità.
Scampia: la riqualificazione del quartiere oggi
Oggi, Scampia è al centro di un progetto di riqualificazione urbana e sociale.
Molti degli edifici delle Vele nel corso degli anni sono stati abbattuti e alcuni sono stati recuperati con interventi mirati.
Un grande contributo al recupero di questo luogo viene dato dal lavoro delle associazioni che operano sul territorio: grazie alle loro attività, rivolte specialmente ai giovani in un’ottica di legalità, di formazione e lavoro, le associazioni stanno contribuendo in modo determinante alla rinascita del quartiere.
Scampia: l’Università al posto di una delle Vele
In viale della Resistenza, è stata inaugurata la nuova sede dell’Università degli studi di Napoli Federico II, dove sarà collocato il dipartimento di professioni sanitarie.
La sede nasce dove un tempo c’era la Vela H simbolo di un quartiere.
Quanto costa una casa a Scampia?
Un quartiere non semplice ma, come detto, in fase di riqualificazione. Attualmente, una casa in affitto a Scampia costa mediamente 7,34 €/m², mentre un immobile in vendita costa circa 1.420 €/m².
* I dati riportati nell’articolo fanno riferimento al mese di settembre 2022 e sono stati elaborati dagli esperti di Immobiliare.it.
*Immagine in alto – Credits to Napolike.it