Erba perla rupestre

Nome scientifico: Moltkia suffruticosa (L.) Brand. (Sinonimi: Lithospermum suffruticosum (L.) Kerner - Lithospermum graminifolium (L.) Viv. - Moltkia graminifolia (L.) Nyman - Pulmonaria suffruticosa L.)

Famiglia: Boraginaceae

Altri nomi comuni: Molchia – Migliarino suffruticoso – Erba perla di Bigazzi

Habitat naturale: Rupi calcaree e pendii erbosi esposti al sole da 300 a 1500 metri anche se la fascia di maggior frequenza è quella compresa tra gli 800 e i 1300 metri. Endemismo con areale separato in due parti. Il primo areale comprende le Alpi Apuane (Foce della Pianza, Sagro, Tambura, Pizzo d’Uccello, Grondilice, fra la Torre di Monzone e il Balzone, fra il Monte Rasori e la Foce di Vinca ecc) scendendo talvolta a bassa quota (Miseglia, sopra Carrara e a Forno, a Gronda e Renana sopra Massa); segnalata anche nell’Appennino Lucchese (Val di Lima, al Balzo Nero presso Cutigliano e sopra Castelnuovo di Garfagnana). Il secondo areale interessa le Prealpi Venete dalla Val d’Astico al Piave subito a sud di Feltre. Esistono inoltre segnalazioni per alcune località nelle vicinanze (Monti Lessini e Monte Cavallo, tra Piave e Tagliamento).

Periodo di fioritura: Da maggio a luglio.

Descrizione della pianta: Pianta erbacea perenne alta 10 – 25 cm a portamento cespitoso (a cespuglio) che tende a coprire le rocce seguendone la forma. Il fusto, legnoso alla base, è contorto e ricoperto da una densa peluria ruvida e vanescente; origina numerosi rami fioriferi ascendenti. Le foglie basali sono sottili e lineari, rivolte verso il basso, lunghe 3 – 6 cm con pagina superiore verde scura e pagina inferiore più chiara. Le foglie cauline sono progressivamente ridotte. I fiori sono raccolti in infiorescenze scorpioidi caratteristiche delle Boraginaceae. Le corolle, imbutiformi, sono lunghe 1,5 cm, divise all’apice in 5 lobi arrotondati e con stilo sporgente oltre la fauce. Il colore è variabile tra l’azzurro, il blu cobalto e il lilla. Il calice presenta 5 denti lineari saldati alla base.

Note: Esistono diverse teorie per spiegare la divisione in due settori dell’areale di distribuzione. Alcuni ritengono che le glaciazioni abbiano distrutto le popolazioni negli areali compresi tra i due attualmente noti. Questo significherebbe che le odierne stazioni sono veri e propri relitti glaciali. Altri studiosi sostengono invece che l’attuale distribuzione derivi dalla migrazione dalla penisola balcanica di una specie strettamente imparentata ovvero Moltkia petraea presente nella ex-Yugoslavia, in Grecia e in Albania.

Esistono due sottospecie. La subsp.bigazziana Peruzzi & Soldano in Toscana, mentre la sottospecie nominale è quella presente nelle Prealpi Venete. La specie è compresa nella Lista Rossa Toscana delle specie a maggior rischio d’estinzione.

Dove l’abbiamo osservata: Le fotografie sono state realizzate sul versante meridionale del Monte Borla, subito a monte della Foce di Pianza (circa m 1300 – Alpi Apuane). Fanno eccezione le ultime due fotografie che sono state realizzate lungo la via normale al Monte Sagro nel tratto compreso tra la Foce della Faggiola e la cima (circa m 1500 – Alpi Apuane).

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